Visitare Bergamo: Il lato curioso
Cinque curiosità che ancora non conosci sulla città di Bergamo
Bergamo, una città, mille risorse. La città di Bergamo ha moltissimo da offrire per i visitatori e i turisti che sanno apprezzare la natura, la storia, l’arte, lo spettacolo e l’enogastronomia. Ci sono posti dove sedersi e ammirare il paesaggio, altri dove gustare un buon bicchiere di vino Moscato di Scanzo docg, altri ancora dove godersi la mountain bike. E poi laghi dove fare il bagno, cascate immerse nel verde, parchi tematici e parchi avventura, castelli, musei e siti storici patrimonio dell’Umanità UNESCO. Ma c’è di più! La città nasconde anche delle chicche che pochi conoscono, la parte curiosa di Bergamo. Le vuoi scoprire? Sei nel posto giusto. Noi di Hotel San Rocco abbiamo selezionato per te i più significativi e meno conosciuti. Di seguito troverai cinque curiosità che non conosci di Bergamo.
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Bergamo si sviluppa su sette colli
Ebbene sì, non solo la città di Roma è stata costruita su sette colli! Anche la nostra Bergamo nasce da sette colli che ancora oggi possono essere identificati seguendo lo skyline di Città Alta. Ognuno di questi è oggi sede di importanti edifici e monumenti della città storica.
Il Colle di Gromo, conosciuto perché rimasto l’unico dal quale è possibile calpestare la vera roccia del colle originario.
Il Colle di San Salvatore, il più “religioso”: in passato vi si collocavano la stragrande maggioranza degli uffici della curia di Bergamo, la prima sede del Vescovado e le cappelle private di San Biagio e Santa Croce.
Il Colle Aperto, il più conosciuto ancora oggi (o forse anche l’unico conosciuto ad oggi). Da qui si può ammirare un paesaggio mozzafiato su colline e vigneti limitrofi, e, se la giornata è delle più soleggiate, in lontananza si riescono ad intravedere le Alpi e addirittura parte della metropoli milanese.
Il Colle di Rosate è identificabile anche da Bergamo Bassa, è riconoscibile per via dell’imponente edificio che svetta al centro del colle stesso, il Liceo Sarpi, liceo classico della città di Bergamo.
Il Colle di Sant’Eufemia è, grazie alla sua posizione strategica, il più importante della città di Bergamo; sede della rinomata Rocca di Bergamo.
Il Colle di San Michele al Pozzo Bianco accoglie l’omonima Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco, conosciuta per ospitare la cripta più antica della provincia di Bergamo e dell’imperdibile Cannoniera di San Giovanni.
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UNESCO dal 2017
Le mura veneziane di Bergamo, famose per delimitare e rendere “fortezza” la fantastica Città Alta di Bergamo.
Le mura di Bergamo sono state costruite nel XVI secolo per difendere la città da possibili attacchi bellici ad opera di chi vedeva nella città una posizione strategica di collegamento fra la Pianura Padana e l’Europa centrale, ma nonostante ciò, risultano ancora oggi ben conservate, in quanto non sono mai state effettivamente utilizzate per lo scopo per il quale furono erette. La struttura comprende 14 baluardi, 4 porte, 32 garitte, 2 polveriere e 100 aperture per bocche da fuoco.
Rinomata e suggestiva è la classica passeggiata lungo le mura di circa sei chilometri, che a luglio 2016 è stata teatro della più grande catena umana di sempre, con 11.507 persone abbracciate per sostenere la candidatura delle mura venete a patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, avvenuta il successivo 9 luglio 2017 nel sito seriale transnazionale “Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale“.
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I rintocchi del campanone
Ulteriore suggestiva eredità della dominazione veneta è il cosiddetto Campanone, l’altissima Torre Civica situata nel cuore di Piazza Vecchia, la piazza più famosa e vissuta della città di Bergamo. Il Campanone con i suoi più di 5o metri di altezza ha per anni dominato l’intera città di Bergamo; dalla sua cima è possibile ammirare una vista pazzesca sulla città antica.
All’epoca della dominazione veneta, ogni sera alle 22.00 il Campanone batteva cento rintocchi a segnalare il coprifuoco per i cittadini e la conseguente chiusura delle quattro porte delle mura.
La tradizione dei rintocchi del Campanone è ancora oggi viva nell’intera città, ancora oggi, a distanza di secoli, il Campanone batte ogni sera alle 22.00 i suoi cento rintocchi che risuonano, a seconda del vento, in gran parte della provincia di Bergamo.
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Lo Stemma della famiglia Colleoni
La più famosa famiglia bergamasca della storia sono i Colleoni, una famiglia nobile del dodicesimo secolo, notai di origine longobarda che ebbero l’astuzia di mantenere buoni rapporti con la chiesa e con i cittadini di Bergamo.
La parola Colleoni deriva dal latino coleus che significa testicolo. Lo stemma della famiglia, infatti, rappresenta due testicoli rossi su sfondo bianco e uno bianco su sfondo rosso, proprio per via dell’origine del loro nome. Nonostante la fierezza di Bartolomeo Colleoni, il fondatore della famiglia, per il suo stemma, negli anni successivi, i suoi successori modificarono i soggetti dello stemma da testicoli a cuori rovesciati. Non fu modificato, invece, lo stemma presente sulla cancellata della cappella Colleoni in Piazza Vecchia, che ancora oggi raffigura gli originari testicoli, i quali, tradizione vuole, portino fortuna a chi li tocca.
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La Marianna e il gelato alla stracciatella
Patrimonio della tradizione gastronomica di Bergamo è il gelato alla stracciatella, realizzato per la prima volta da Enrico Panattoni nel 1961 nella sua nuova pasticceria La Marianna di Colle Aperto. Dopo diversi esperimenti, Panattoni propone un nuovo gusto di gelato, inserendo, durante il processo di mantecazione del fiordilatte, del cioccolato fondente caldo che a contatto con la fredda crema si solidifica e si “straccia” in pezzetti irregolari. Ed è proprio da questo processo che prende il nome il gelato alla Stracciatella, dal 2017 gusto ufficiale della città di Bergamo.
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