Tour di Bergamo al tramonto con La Margì
Tour di Bergamo al tramonto con La Margì
Scopri il Tour di Bergamo al tramonto con La Margì! Quest’anno saranno Bergamo e Brescia insieme a rappresentare la capitale italiana della cultura 2023. Un titolo prestigioso per una città tutto sommato piccola ma tanto graziosa. Turisti italiani e stranieri provenienti da tutto il mondo passeranno per Bergamo a scoprire luoghi unici.
Noi di Hotel San Rocco ci troviamo a Scanzorosciate, a soli 10 minuti dall’aeroporto di Orio al Serio (BGY) e altrettanti dall’uscita autostradale di Bergamo (A4). La nostra quindi è una posizione strategica ed è per questo che abbiamo scelto di condividere, in vista delle iniziative programmate nell’anno, un itinerario alternativo a quelli soliti che vengono proposti per visitare la città di Bergamo. Per questo nuovo itinerario ci siamo affidati alla competenza di Nadia, “La Margì”, che ci accompagnerà alla scoperta delle bellezze di Città Alta in uno strepitoso tour di Bergamo al tramonto. Il tramonto si sa, rende tutto più magico, e non c’è orario della giornata migliore per godersi con un po’ di tranquillità le viuzze di Bergamo Alta.
Se hai in programma un weekend fuori porta e se sei amante di tramonti suggestivi e paesaggi indimenticabili sei nel posto giusto. Oggi, noi di Hotel San Rocco ti portiamo con noi al tour di Bergamo al tramonto con La Margì!
Chi è La Margì ideatrice del tour di Bergamo al tramonto?
Ti sarai sicuramente chiedendo “Ma chi è questa Margì?” e adesso te lo spieghiamo. Nadia Mangili, in arte La Margì, è una guida turistica di Bergamo, ma non la solita guida turistica noiosa, una guida turistica un po’ speciale!
Cominciamo mettendo le cose in chiaro, non le piace definirsi “guida turistica”, ma preferisce definirsi “guida per viaggiatori”, così come scrive nel suo sito web, sì perché, al contrario di un turista, un viaggiatore “entra in punta di piedi nella città che ci ospita, con leggerezza e senza lasciare impronte, con gratitudine e il sorriso sulle labbra” (Post di Instagram de lamargi.guidadibergamo 05/05/2020).
Dicevamo prima che La Margì è una guida per viaggiatori un po’ speciale, e non l’abbiamo detto per caso: Nadia ha provato, e secondo noi di Hotel San Rocco ci è anche riuscita, a modernizzare la professione di guida turistica, da molti vista ormai come noiosa.
“E come ci è riuscita?” chiederai tu! Beh, innanzitutto, immedesimandosi nel viaggiatore e ricercando e sperimentando esperienze che a lei stessa piacciono: itinerari inusuali, curiosi e leggeri. Ti farà scoprire Bergamo da un punto di vista diverso, non ti annoierà con le solite informazioni che puoi trovare online, ma ti regalerà pillole curiose che pochi conoscono.
Come dici? “Chi lo garantisce?” Semplice, i bergamaschi. I bergamaschi che ogni giorno la scelgono e scelgono i suoi tour per imparare ad apprezzare la loro stessa città, come oggi, noi di Hotel San Rocco.
→ CURIOSITÀ: La Margì è un famoso e tradizionale gioco di carte bergamasco, a cui Nadia giocava spesso con la sua nonna quando era piccola.
Il tour di Bergamo al tramonto con la Margì
Eccoci qui, in partenza per questa avventura con Nadia, la Margì. Nonostante Bergamo sia la nostra città, non ci siamo mai presi del tempo per una visita guidata alla scoperta delle sue meraviglie.
Piazza Mercato delle scarpe
Arrivati al ritrovo, la famosa Piazza Mercato delle Scarpe, abbiamo atteso qualche minuto l’arrivo di tutti i partecipanti e, nel frattempo, abbiamo ammirato le bellezze della piazza più trafficata della città; sì, la più trafficata, perché da qui partono e si intersecano sette strade, tra quali, le due più importanti vie di accesso alla Città Alta: quella che porta verso Venezia e quella che porta verso Milano. Non è un caso infatti, che in epoca medievale, questa era la piazza del mercato e degli scambi commerciali; i commercianti in arrivo da Venezia e Milano si incontravano in questa piazza e scambiavano le loro merci (non solo scarpe, come si potrebbe dedurre dal nome della piazza).
Via alla Rocca e la Rocca di Bergamo
“Tutti presenti, partiamo!” ci richiama Nadia.
Contro ogni aspettativa, ci dirigiamo verso una piccola vietta secondaria. Sì perché lo scopo principale di tutti i tour organizzati da Nadia è quello di far vivere e scoprire la città da locali e non da turisti, e per perseguire il suo fine opta sempre per stradine poco trafficate e secondarie.
Prendiamo così Via alla Rocca e dopo pochi metri siamo tutti di nuovo fermi, meraviglia in vista! O meglio, meraviglia nascosta. Mentre tutti i partecipanti si radunano, noi proviamo a scrutare la zona per scoprire di cosa ci vuole parlare Nadia, ma nulla. Eccole lì (solo dopo avercele indicate ovviamente) delle porticine murate sulle facciate dei palazzi. Erano le porte dalle quali venivano fatte uscire le bare dei morti, che, data l’altissima superstizione dell’epoca, venivano murate subito dopo il passaggio del defunto in modo tale che nessuno più potesse varcarle e portarsi sfortuna.
Continuiamo il nostro percorso, in salita, e arriviamo alla famosa Rocca di Bergamo, luogo del cuore di tutti i bergamaschi. Una fortificazione di origine trecentesca che permette una visuale panoramica a 360° su Bergamo, i suoi borghi e le sue valli.
Cominciamo ad ammirare il panorama su Città Alta: un continuo susseguirsi di tetti, camini, campanili e torri e giù in fondo l’imponente Colle di San Vigilio. I campanili sono ben 22, alcuni dei quali ora sono sconsacrati, mentre le torri, originariamente erano molte, moltissime di più rispetto a quelle che vediamo oggi: oggi, diverse torri sono diventate case-torri, quindi sono state abbassate e trasformate in case con l’apertura di alcune porte e finestre.
Passeggiamo nel Parco delle Rimembranze e arriviamo all’altra terrazza panoramica, quella che dà sulle valli bergamasche e i borghi storici di Bergamo. Una visuale immensa, motivo per il quale è stato scelto questo posto per la costruzione della fortificazione difensiva.
Via Solata e Piazza Mercato del Fieno
Dopo esserci lustrati per bene gli occhi, proseguiamo il nostro tour, tornando sulla Via alla Rocca per poi prendere Via Solata così chiamata prima ad essere solata (pavimentata) e arriviamo a Piazza Mercato del Fieno. La Piazza Mercato del Fieno è la storica piazza dedicata agli scambi mercantili di bestiame e fieno. Sulla destra della piazza ci accoglie l’ex Convento di San Francesco costruito nel XIII secolo e attivo come convento fino al XVIII secolo. Cambiò poi diverse volte la sua destinazione d’uso, diventando un ospedale, un carcere e, in ultimo, una scuola.
A delimitare l’ex Convento una piccola terrazza. Ed eccola qui, una pura magia… Una vista incantevole sulla sottostante Via San Lorenzo; un susseguirsi di tetti e camini distanziati tra loro da minuscole viuzze.
Impossibile non notare l’edificio proprio di fronte a noi… Un palazzo giallo con decine di camini di strane forme sul tetto. “E questo edificio con tutti questi strani comignoli?” chiediamo a Nadia che non ci lascia terminare la domanda “Beh, la vecchia casa di tolleranza!”
Dalla fine del Quattrocento, il comune di Bergamo, proprietario e gestore del palazzo, concedeva a privati bergamaschi la licenza per la gestione dell’attività riunita per l’intera città in un unico palazzo. I camini fungevano da per i passanti che capivano, se il comignolo era fumante, che la stanza era occupata.
L’ingresso principale del palazzo è su Via San Lorenzo (motivo per il quale i bambini nati da questi incontri venivano chiamati Lorenzini). Dalla perpendicolare Via Rivola, è possibile notare un ingresso secondario usato da coloro i quali preferivano non essere notati nell’accedere al palazzo.
In questa piazza riusciamo, inoltre, ad ammirare da vicino le case-torri che abbiamo adocchiato prima alla Rocca dall’alto. Occhi all’insù e immaginiamo la piazza in epoca medievale.
Vociare di mercanti alle prese con lo scambio di bestiame, versi di animali e bergamaschi che passeggiano per recarsi nelle botteghe di artigiani.
Alcune di queste sono state tramandate da generazione in generazione e attive ancora oggi, come il fabbro Scuri.
La Torre del Gombito e l’antico lavatoio
Continuiamo il nostro tour proseguendo su Via Mario Lupo e arriviamo alla Torre del Gombito, l’unica torre della città che ha mantenuto quasi del tutto, dalla sua costruzione ad oggi, l’altezza originaria.
La Torre del Gombito risale all’epoca romana e, oggi come allora, è una sorta di punto di riferimento per Bergamo.
In epoca romana, infatti, è stata costruita sul punto d’incontro degli antichi assi romani cardo (Via Colleoni) e decumano (Via San Lorenzo) e, non è un caso, che le sia stato dato il nome di Torre del Gombito, dal latino compitum, e cioè incrocio.
Così come tutte le altre torri della città, anche la Torre del Gombito fu teatro di lotte fra le fazioni guelfe e ghibelline di Bergamo. Fu eretta per proteggere la famiglia che abitava l’adiacente casa (ora Gombit Hotel) affacciata sull’antico lavatoio. La famiglia, per proteggersi dagli attacchi della fazione nemica utilizzava una porta posta ad 8 metri di altezza che collegava la residenza alla torre.
Con l’arrivo dei veneziani e la loro repubblica, gli scontri si placarono quindi non fu più necessaria l’esistenza di torri protettive nelle quali rifugiarsi e, così, aprirono delle botteghe a piano terra.
Proprio accanto alla Torre del Gombito, troviamo l’antico lavatoio: una lunga vasca interamente costruita in marmo bianco di Zandobbio.
La vasca fu “regalata” dal Comune di Bergamo ai suoi cittadini per combattere le diverse epidemie che si susseguivano di anno in anno a causa della scarsa igiene e della scarsa qualità dell’acqua.
Tecnici esperti progettarono un impianto di arrivo delle acque e di scarico delle acque sporche all’avanguardia che garantisse maggior igiene ai bergamaschi.
Piazza Vecchia e Piazza del Duomo
Eccoci arrivati alla tappa conclusiva del nostro tour. Last but not least Piazza Vecchia e Piazza del Duomo.
Dall’antico lavatoio prendiamo il Passaggio Cà Longa ed ecco Piazza Vecchia.
La piazza così come la conosciamo oggi ci è stata lasciata dalla dominazione veneziana. All’arrivo della Serenissima, infatti, la piazza era già esistente ma aveva tutta un’altra conformazione.
I veneziani, per portare un po’ della loro Venezia a Bergamo, ripensarono l’intera progettazione della piazza per renderla il nucleo principale della città. In piazza Vecchia hanno portato la sede del comune, aprendo il varco del Palazzo della Ragione che porta alla piazza del Duomo e cercando di emulare nell’aspetto la loro Piazza San Marco.
Attraversiamo ora il varco di Palazzo della Ragione e raggiungiamo Piazza del Duomo. Ci fermiamo accanto ad un cerchio disegnato sulla pavimentazione, che non è altro che la circonferenza della campana più grande della Lombardia. La campana del Campanone, fusa in quell’esatto punto di Piazza del Duomo.
Osserviamo ora le due protagoniste indiscusse della piazza: la Basilica di Santa Maria Maggiore e la Cappella Colleoni. Data l’imponenza e la maestosità di quest’ultima è facile confondere le due.
La Basilica di Santa Maria Maggiore è quella che si trova sulla sinistra, con un ingresso defilato e non centrale, come al contrario sarebbe usuale pensare.
La Cappella Colleoni, con la sua maestosità, riflette fedelmente la personalità e l’immenso egocentrismo di Bartolomeo Colleoni. Famoso condottiero bergamasco dal quale prende il nome e che ne ospita le spoglie.
Giunti a conclusione del tour guidato di una parte di Città Alta, salutiamo Nadia, ci sediamo al Caffè del Tasso per un meritato aperitivo e condividiamo le nostre impressioni riguardo ciò che abbiamo visto e sentito.
Le curiosità scoperte al tour di Bergamo al tramonto con la Margì
Tra le tantissime informazioni che Nadia, la Margì, ci ha dato oggi, ce ne sono alcune che hanno catturato la nostra curiosità, in particolare te ne raccontiamo due.
Innanzitutto, diversamente da quanto ti abbiamo raccontato in questo nostro articolo, il nostro Campanone non suona solamente ogni sera, ma suona anche di giorno. Una volta alla settimana (martedì o mercoledì), ogni qual volta si riunisce il consiglio di amministrazione comunale della città.
Quindi, oggi come allora, il Campanone è un simbolo che indica ai cittadini bergamaschi eventi di degna importanza.
E poi (questa ci ha davvero sconvolto) le nostre tanto amate mura veneziane, segno distintivo della nostra città. Oggi amate da tutti i cittadini ma, all’epoca della loro costruzione, letteralmente odiate. Tanto è vero che ogni giorno i veneziani le costruivano e di notte i bergamaschi le distruggevano.
Il motivo? Per poterle costruire, i veneziani dovettero demolire diversi edifici, tra i quali la Cattedrale di Sant’Alessandro, Santo patrono della città.
Se questo itinerario ha stimolato la tua curiosità e vuoi vedere con i tuoi occhi tutte queste bellezze, non pensarci su! Prenota il tuo viaggio e la tua camera da noi all’Hotel San Rocco a soli 15 minuti dal centro città! Scopri il nostro hotel vicino all’ aeroporto di Bergamo!